Attività locali

A proposito dei locali vuoti...

Buongiorno! Sono Pauline, ho 20 anni e studio le lingue all'Università di Lione, in Francia. Svolgo un tirocinio presso l'Associazione Travelogue fino a Luglio 2021 per provare a scoprire un po' di più su gli abitanti di Marsciano e il loro rapporto con la città. Uno degli obiettivi del tirocinio è di fare una mostra fotografica in un locale vuoto di Via Umberto I e di raccogliere l'opinione degli abitanti sulla loro città e la sua evoluzione. Parteciperò anche ai progetti europei dell'associazione!
Pauline Morazzoni
Tirocinante

Il problema dei locali vuoti

I locali vuoti hanno un vero impatto sull’immagine che hanno gli abitanti del loro quartiere, perché non vivono in una strada piuttosto vuota, come potrebbero vivere in una strada dinamica.
Quando molti negozi sono chiusi in una strada, la frequentazione è necassariamente più bassa, e lo spazio pubblico è degradato.
Ma non è detto che debba essere per forza così.

Un progetto Erasmus+ fra l’assocazione Travelogue e l’associazione francese CREFAD, è stato l’occasione per poter condividere il progetto Ici-Bientôt con le altre organizzazioni partner.

E’ nata così l’idea tra le due associazioni di usare i locali vuoti di Via Umberto I per un progetto simile.

In che cosa consiste il progetto francese di riutilizzo dei locali vuoti ? Una breve presentazione

La città di Saint-Etienne in Francia era in passato una città industriale. Numerosi abitanti lavoravano nelle miniere. E’ stata molto dinamica nel ventesimo secolo. Ma con la crisi economica, gli abitanti ed i commercianti sono partiti verso città più dinamiche e poco a poco i negozi nelle strade sono stati abbandonati. Con la scomparsa di numerosi negozi, scompare anche il dinamismo che contribuisce all’attrattività della città.

Con lo scopo di rivitalizzare le strade, diverse associazioni locali (B.E.A.U, il CREFAD, Carton Plein) hanno deciso di riflettere sulla situazione dei locali vuoti del quartiere Beaubrun. La loro intenzione era di utilizzare i locali vuoti ed immaginare un modo nuovo di dare nuova vita ai commerci.

In un primo tempo hanno organizzato settimane di workshop per fare incontrare attori del quartiere e per creare una discussione. Si sono poi occupati della raccolta di informazioni: a chi appartengono i locali vuoti, quali sono i problemi del quartiere…

Dopo l’installazzione di un caffé dedicato agli abitanti, aperto durante un breve periodo, il progetto si è concretizzato. Grazie all’impegno degli abitanti e delle associazioni, oggi, nuovi locali vuoti sono stati trasformati da commercianti o da volontari.

Tra gli altri, “La Bricoleuse”, un luogo aperto a tutti, con strumenti messi a disposizione per riparare una bicicletta o per costruire il proprio mobile. E’ un luogo dove si puo imparare dagli altri, scambiare le competenze, dove si trasmette il sapere.

“La Bricoleuse” , un luogo condiviso di apprendimento

Lo scopo di questo luogo è di dare la possibilità ai cittadini di costruire, riparare quello che vogliono in uno spazio vicino a loro, ma sopratutto di trasmettere la passione e i savoir faire del bricolage. C’è anche uno spazio di co-working per lavorare su progetti creativi in gruppo, un’officina di falegnameria con seghe, trapani, materiali a disposizione, o ancora dei corsi di cucito.

Otto volontari sono disponibili per aiutare, spiegare ai nuovi utenti come utilizzare gli attrezzi. Il luogo non è aperto tutta la settimana, ma dal mercoledi al sabato.

Gli abitanti ne sono molto contenti, è un luogo piacevole, di incontro, che fa vivere la strada e favorisce la partecipazione di tutti.

 

 

Il questionario sulle abitudini degli abitanti di Marsciano

Visita la Pagina Facebook di La Bricoleuse

La bricoleuse in immagini

Marsciano, Via Umberto I

i risultati dell'analisi

Dopo aver notato la diminuzione dei negozi e del dinamismo nel centro storico di Marsciano, l’associazione Travelogue APS si è interessata al progetto di rivalorizzazione dei locali vuoti realizzato dal CREFAD nella città francese di Saint-Etienne. Potete saperne di più nell’articolo “Progetto locali vuoti” sul sito dell’associazione.

L’associazione Travelogue APS, che lavora sia a livello locale che europeo, ha deciso di riprendere l’argomento e di avviare un sondaggio di quartiere per capire meglio l’opinione degli abitanti e il loro eventuale desiderio di vedere un cambiamento nella loro città.

Un questionario è stato quindi messo online e distribuito in formato cartaceo anche in alcuni negozi di via Umberto I. Lo scopo di questo questionario era di scoprire di più sui sentimenti degli abitanti e le loro opinioni: secondo loro, la città, i suoi negozi e le interazioni con gli altri abitanti sono migliorati o peggiorati? Quali sono le loro idee per nuovi locali e nuove attività, cosa gli manca? Qual è il loro livello di coinvolgimento nelle attività sociali offerte a Marsciano?

Anche se la dimensione del campione era piccola (22 intervistati), e la fascia di età era prevalentemente sopra i 26 anni, i risultati sono significativi e possono essere presi in considerazione per guidare le indagini future su una scala più ampia.

Vale la pena notare la fascia di età dei partecipanti: il 73% degli intervistati aveva tra i 26 e i 59 anni, e il 27% oltre i 60. Va ricordato che chiunque poteva partecipare indipendentemente dall’età. Il 99% dei partecipanti vive a Marsciano da più di 10 anni, quindi possiamo dedurre che il campione intervistato ha visto evolvere la città per almeno un decennio, un periodo piuttosto lungo.

Passiamo alle risposte, che saranno date in percentuale.

Il 77% degli abitanti e dei negozianti ha risposto “no” alla domanda “pensa che ci siano abbastanza luoghi di ritrovo a Marsciano”, il 18% ha risposto “sì” ed è quindi soddisfatto del numero di luoghi di ritrovo, e il 5% non ha espresso un’opinione. La maggioranza degli intervistati pensa quindi che ci sia una mancanza di luoghi di incontro a Marsciano.

L’86% dei 22 intervistati ha risposto “sì” alla domanda “Hai osservato dei cambiamenti nel modo di vivere nella città (interazione con i vicini, aumento o diminuzione dell’offerta di servizi, eventi organizzati…)?”, e solo il 14% ha risposto “no”. Poi, abbiamo chiesto ai partecipanti che hanno risposto sì alla domanda precedente, cioè a quelli che hanno detto di aver osservato dei cambiamenti nello stile di vita della città, di indicare tra 6 diverse proposte (scelta multipla possibile) i cambiamenti che avevano osservato: il 73% ha osservato una diminuzione del numero di negozi, nessuno ha detto di aver visto un aumento del numero di negozi. Il 32% ha pensato che la tipologia di attività offerte fosse meno interessante, e il 60% degli intervistati ha osservato una diminuzione dell’interazione con gli altri abitanti.

Per la maggior parte degli intervistati, quindi, ci sono meno negozi, l’offerta di attività è meno interessante ed interagiscono meno con gli altri abitanti.

La domanda aperta che chiedeva agli intervistati cosa vorrebbero vedere a Marsciano ha dato origine a molte idee, che vanno da una palestra a un negozio di prodotti locali. Tre intervistati hanno suggerito la creazione di luoghi di incontro, soprattutto per i giovani. Altri vorrebbero vedere più strutture sportive, come una piscina coperta o altre strutture sportive.

Anche i negozi di alimentari sono l’oggetto dei desideri di alcune persone, come una sala da tè-biblioteca, una panetteria, una pizzeria al taglio, un negozio di generi alimentari in centro. Alcuni propongono più luoghi culturali, luoghi comuni per coltivare hobby e interessi per adulti e bambini o luoghi dedicati alla condivisione di competenze.

Il 64% ha dichiarato di aver già partecipato a un’attività proposta da un’associazione come volontario, mentre il 36% non vi ha mai partecipato. Tra coloro che non avevano mai preso parte alla vita di un’associazione, il 37% non conosceva le attività offerte, il 13% non era interessato alle attività, e il 37% non aveva il tempo per farsi coinvolgere.

Abbiamo poi indirizzato il questionario verso la possibilità di un luogo aperto a tutti per organizzare attività e condividere competenze, conoscenze ed esperienze (come il cucito, il fai da te, la fotografia, il disegno, la musica). Il 95% degli intervistati ha detto che gli piaceva l’idea, e il 5% non ha commentato.

Per scoprire se alcuni degli intervistati sarebbero disposti e in grado di gestire un posto del genere, abbiamo posto la seguente domanda: pensi di avere competenze o conoscenze da condividere con altre persone? Qui il 55% ha pensato “sì”, il 40% non lo sapeva, e il 5% pensava di non avere competenze o conoscenze da condividere.

Le ultime due domande aperte hanno lasciato il campo libero agli intervistati per condividere le loro idee e consigli per un possibile uso di uno spazio vuoto nel centro storico, e potenzialmente anche di condividere le loro competenze e conoscenze.

Alcuni hanno abilità nell’arte, altri nel fai da te, o nella cucina. Alcuni abitanti vorrebbero parlare dei loro hobby, come la lettura, il cinema, l’astronomia…

Tra i consigli o le idee date per la rivalutazione di uno spazio vuoto, un intervistato ha suggerito di sospendere l’affitto dello spazio, al fine di incoraggiare l’installazione di associazioni o commercianti.

Sono emerse molte proposte di laboratori: dal teatro, al cucito, ai laboratori adattati ai bambini con difficoltà di apprendimento, le idee sono fluite.

I risultati di questo questionario e le risposte date permettono di fare la seguente valutazione: la maggior parte degli intervistati ritiene che i locali potrebbero essere utilizzati per scopi commerciali o associativi, poiché è stata notata una riduzione del numero di negozi ed una diminuzione delle attività.

Ringraziamo i commercianti ed i partecipanti al questionario!

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